La regione caucasica, tra il Mar Nero e il Mar Caspio, è composta dalla zona stepposa della Ciscaucasia a nord, dal Caucaso con la sua catena montagnosa al centro, e dall'area transcaucasica a sud, che confina con l'altopiano armeno. 
Mancano segni distintivi sicuri tra il tappeto caucasico e quello armeno. Entrambe le produzioni si fanno risalire al XVI secolo. Nei prodotti piu antichi sembra si possa riscontrare l'influenza anatolica e in seguito quella persiana; Anatolia e Persia sono due Paesi con i quali le zone caucasiche confinavano. 
I tappeti caucasici più antichi pare siano di produzione nomade e soltanto in seguito si costituirono dei veri e propri centri di produzione, tra i quali specialmente Kuba. 
Alcuni riportano nella più antica produzione caucasica esemplari attribuiti all'Anatolia (Schurmann); tra questi, il già ricordato tappeto con drago e fenice donato dal Bode al Museo di Berlino. 

Le decorazioni adottate dalle tribù caucasiche in epoca medievale sono molto vicine a quelle anatoliche, e quindi esiste una derivazione comune dalla tradizione turca che a sua volta si collega con i luoghi di provenienza, quali il Turkestan e i territori della Mongolia, ove tra le figure mitologiche di cultura cinese erano quelle del drago e della fenice. E' più facile ipotizzare però che siano state le tribù caucasiche a ricevere influssi dalla vicina Anatolia, data la situazione storica e territoriale. 

La condotta delle tribù installate tra le montagne del Caucaso in effetti fu diversa da quella degli armeni, piu direttamente collegati con la Persia e culturalmente disponibili ad allacciare rapporti ben oltre i confini del proprio territorio: è necessario però trattare unitariamente la produzione del tappeto caucasico ed armeno, anche se alcuni segni di parentela, da una parte anatolici e dall'altra persiani, potrebbero rappresentare una linea di demarcazione tra le due produzioni. 
La tendenza della popolazione armena a tenere rapporti con l'esterno, spinta all'esportazione da interessi commerciali, conferma che il tappeto (caucasico) armeno precedette quello persiano. 
La stessa tecnica dell'annodatura sembra confermarlo. 

Caratteristiche del tappeto caucasico-armeno 

Alcune caratteristiche della produzione caucasico-armena si ripetono in tutti i tipi di manufatti trattati. Inizialmente le figurazioni sono delineate con maggiore chiarezza; prevale la tendenza naturalistica che si palesa specialmente nei tappeti a contenuto animalistico. 
Le decorazioni del traliccio rombale sono allineate in file ascendenti in un campo di colore prevalentemente rosso profondo; le figure del drago e di altri animali si leggono senza particolare difficoltà. 

A mano a mano tutta la decorazione si fa sempre più schematizzata e piatta. Le forme diventano geometriche ed astratte rendendo sempre più difficile l'interpretazione. Costante è il rigore stilistico; anche i motivi importati vengono rielaborati e resi con severo geometrismo, sempre originale. 

Tappeti a drago 

Dei cosiddetti tappeti "a drago" o "a dragone'" il più antico custodito si ritiene sia quello, diventato ormai famoso, acquistato dal Grafa Damasco nel 1900 e poi venuto in possesso del museo berlinese. A causa della seconda guerra mondiale non ne restano che frammenti. Sarebbe dello stesso periodo (inizi del XVI secolo) un altrettanto importante frammento attualmente al museo Bardini di Firenze. 

Gli esemplari piu antichi sono caratterizzati da un motivo a traliccio che in certa misura ritroviamo poi nella decorazione dei tappeti a vasi persiani. Nel campo, generalmente di colore rosso, compare la figura del drago, spesso in coppia; in particolare, schiena contro schiena. 
Altre figure zoomorfe, come la fenice in lotta, il leone ecc., completano talvolta la decorazione. Nelle bordure, prevalgono arabeschi e palmette. Tutti i colori sono piuttosto vivaci. Verso il secolo XVII già si nota una minore chiarezza nelle figurazioni che appaiono più schematiche e meno delineate con una certa sobrietà nei dettagli, tanto che la decorazione vegetale, che quasi legava i disegni al fondo con i suoi bordi dentellati, si spiana in lunghe strisce longitudinali. 
 Questo processo di appiattimento si fa ancora più  evidente nel secolo successivo; tutta la decorazione tende all'astrattismo, mentre i toni appaiono più spenti. 

Tappeti a contenuto floreale 

II motivo iniziale (draghi, fenici, lotte d'animali) si arricchisce sempre più di ampie motivazioni vegetali tutte allungate verso l'alto, disposte in varie file. La costruzione a traliccio dà la sensazione di un disegno senza fine (caratteristica propria dei tappeti anatolici). Spesso si inseriscono nel campo serie di palmette, grandi palme e nastri di nuvole. 
Trattandosi di tappeti dalle dimensioni abbastanza ampie, tali da escludere la provenienza nomade, essi vengono ricondotti a manifatture stabili; comunemente, al centro di Kuba. 
II tipo di tappeto a traliccio vegetale copre un lungo arco di tempo che può andare dal XVI al XVIII secolo. Anch'esso rivela il medesimo processo di trasformazione delle forme già descritto nei tappeti a drago. 

  

II comune richiamo alla produzione persiana e, in particolare, al centro di Herat, è dovuto alla frequente presenza, su questi manufatti a contenuto floreale, del cosiddetto motivo "herati" di campo; qui le due lunghe foglie lanceolate che delimitano un fiore sono descritte in maniera meno definita. 
 

L'insieme dei dati descritti ci induce a collocare la produzione tra il XVII e il XVIII secolo. 
Nel corso degli ultimi due secoli i motivi di decorazione trattati (che ritroviamo spesso riprodotti sui tappeti curdi), si ripetono ormai privi di originalità. Le ordinazioni più varie inducono i centri di Kuba, Kasak, Karabagh, Daghestan, Derbent, Talish ed altri, ad incrementare il numero dei disegni in risposta ad apposite richieste di mercato.   

 I dati sopra riportati sono stati rielaborati da Dino Yachaya per la Nasser s.r.l. 1998